sabato 29 maggio 2010

Chapter 37 - Dum Dum Girls - I Will Be / Menomena - Mines / Zs - New Slaves 2010


Non c'è niente da fare, arrivano i primi caldi e subito mi impoltronisco.
Distratto dai concerti dei festival di Abbabula e Trimpanu in quel di Sassari, ho prestato l'orecchio alle novità in uscita in questo periodo solo l'ultima settimana.
Inizio col recensire il debutto tutto al femminile della punk(?) band Dum Dum Girls, che col loro debutto targato Sub Pop inizia a girare da un pò di tempo nel mio portatile. Shoegaze, Indie Rock, Jesus & Mary Chain, Punk e cos'altro vogliate accostare a queste rrriot girls meritano un ascolto particolare dato che sono la promessa femminile USA insieme alle Vivian Girls ed alle Grass Widow. Con il loro disco I Will Be ci regalano 11 brani retrò che ci rimandano in pieno alla metà degli anni '80. Certo, è difficile non notare come il quartetto di Los Angeles colpisce molti dei punti alti del pop dagli anni '60 ad oggi. In origine, Dum Dum Girls è stato uno show-woman. Kristin Gundred (nome d'arte Dee Dee) illustra il progetto prendendo lo-fi pop anni '60 e rivoltandolo come un calzino lo trasforma in un omonimo EP di debutto. I Will Be mantiene ancora la grinta del suo EP, ma elegantemente aggiorna il suono, arruolando tre nuove membri (tra cui l'ex-Vivian Girl Frankie Rose) e assume Richard Gottehrer (co-scrittore del eterna "My Boyfriend's Back" e produttore di dischi di seminale gruppi come il Go-Go's e Blondie) per produrre il disco al fianco di Dee Dee. Il risultato è una versione più accessibile di Dum Dum Girls, sostenuto da armonie terrificante (tre delle quattro ragazze contribuiscono alle voci) e una sezione ritmica più nitide. Degna di nota di tutte è la produzione: non più un gruppo lo-fi, DDG sono diventate un gruppo rock. I brani sono a raffica di due minuti e divertenti, il taglio di chiusura trova Dee Dee facendo una versione eterea di Sonny e Cher "Baby Don't Go". 3 stelle piene.

Menomena è il nome della band proveniente da Portland, Oregon, e se ai più non dice niente, andatevi ad ascoltare il loro precedente lavoro del 2007 che riportava a piene mani le lezioni di quel nuovo sound americano dei Arcade Fire e Tv on the Radio.
Justin Harris, Brent Knopf e Danny Seim con questo loro quarto lavoro dal titolo Mines però si discostano dal precedente in senso positivo. Si vedono i progressi della band dal punto di vista della stesura dei brani ed i riferimenti musicali inziano ad essere diversi. Le canzoni sono più compiute e dall'iniziale Queen Black Acid col cantato molto simile a David Byrne che rifà i Beach Boys si và via discorrendo sfiorando il rock-disco con TAOS con sottofondo di archi alla Oasis e così dopo la passata di piano di Killemall si arriva all'acustica intro di Dirty Cartoons che si trasforma con giri di piano e cori in un lamento che fanno tornare in mente i Kings of Leon. Tithe è Coldplay allo stato puro, BOTE e Lunchmeat suonano blues, Oh pretty boys... è un classico gospel-soul. Il trittico finale parte con la cabarettistica Five Little Rooms passando per l'elettronica ninna nanna psyco di Sleeping Beauty e l'eterea finale INTIL per portarci dopo 55 minuti circa alla fine con tanto di mini traccia nascosta a porci un piccolo dubbio. Disco dell'anno?
L'uscita è per Luglio ma l'album è già disponibile in rete. 4 stelle.

Per finire vi propongo una sfida.
New Slaves dei Zs può essere a seconda di chi lo ascolta un capolavoro od un inferno musicale. Praticamente incarna disagio. E' come se il vostro peggior incubo urbano prendesse vita in forma di musica, lasciato libero di terrorizzare il mondo, almeno per la durata epica del disco. E poi tutto va beatamente, nervosamente tranquillo, una volta ancora.
La marca di rumore e la roba avant-garde trovata su Nuovi Schiavi non è per tutti, naturalmente, e molte persone saranno messe fuori gioco da ciò che sta succedendo qui. Quanto a me, mi sono trovato nell'ascolto della band di Brooklyn attraverso otto ipnotiche tracce minacciato dal rumore e dal free jazz con determinazione senza limiti. Ogni pezzo si rivela via via più impegnativo, sia per mezzo delle ripetitive partiture che delle percussioni rumorosamente o chissà che cosa.
I Zs sono Sam Hillmer (sax tenore), Ian Antonio (percussioni ed elettronica), e Ben Greenberg (chitarra elettrica ed elettronica). Il trio è affiancato da Amnon Friedlin alla chitarra per la registrazione del disco.
L'album è sconvolgente ma tonificante, dimostrando una prova di resistenza davvero gratificante ascoltatore.
Stavolta le stelle le vedete voi.


lunedì 10 maggio 2010

Chapter 36 - Abbabula 2010


Stavolta l'attenzione la rivolgo ad un festival che si svolge oramai da più di un decennio in quel di Sassari.
Il festival in oggetto si chiama ABBABULA ed è diventato oramai un appuntamento fisso per gli amanti della musica italiana di qualità.
Grazie all'attivismo delle Ragazze Terribili, quest'anno saranno di scena tra gli altri i TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, SAMUELE BERSANI, DENTE, NINA ZILLI ed ELLIOTT MURPHY.


Vorrei ricordare, a chi avrà il piacere di seguire la 12 edizione, che la maggior parte dei concerti è gratis (parolina magica).

Per chi vive o si trova nell'Isola appuntamento da seguire.

Per info sui concerti visitate il sito su

http://www.abbabulafestival.com/

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