sabato 23 gennaio 2010

Chapter 25 - Charades - Revolución Solar (2010)


Oggi potevo segnalarvi la bella compilation di cover del mitico Fela Kuty ''BLACK MAN'S CRY - THE INSPIRATION OF FELA KUTI'' oppure dell'album di CoverRock di Gaz Coombes e Danny Goffey cantante e batterista dei Supergrass dal titolo The Hot Rats - Turn Ons o per deprimervi, parlare di quei fantocci dei Vampire Weekend, che ricopiano con l'acclamatissimo(?) Contra il sound di Graceland di Paul Simon.
Invece vi segnalo un album pieno di caramelle.
Come sarebbe il pop e la psichedelia di The Beach Boys, Os Mutantes o dei Love nel 2010?
In attesa degli immensi Stereolab i Charades hanno la risposta.
Dopo alcuni mesi di immersione nella loro rivoluzione e la ricerca della libertà totale, i Charades sono tornati, a dimostrazione che le promesse fatte in "En Ningún Lugar" (2008) sono vere e forti. Dopo la grande risposta del prcedente album che aveva, con tonnellate di recensioni eccellenti da parte della stampa internazionale e decine di concerti, questo è uno degli album più attesi dell'anno. "Revolución Solar" suona Charades più simile che mai, ma in un modo radicalmente diverso e nuovo, come non avevamo mai sentito prima.
Questo nuovo album contiene ancora una volta i valori della musica anni '60: l'immaginazione, la libertà, la bellezza, l'amore e la sperimentazione. . Ma siamo nel 21 ° secolo, e anche se le loro influenze e il gusto sono chiarissime, non troverete qui revival, né pop, rock e folk. "Revolución solare" è un album pop psichedelico, tribale, profondo e bellissimo, dove hanno miscelato tutte le loro influenze per creare un album meraviglioso dall'inizio fino alla fine. Stranezze e crazy beats si mescolano con melodie preziose , sintetizzatori interagiscono con chitarre acustiche, percussioni e una nuvola di effetti delay, i figli degli Stereolab sono tornati.
Prodotto da Santi Garcia (come i loro due album precedenti), queste dieci canzoni vanno a creare un mondo migliore per noi, così diamo il benvenuto alla rivoluzione solare!

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giovedì 14 gennaio 2010

Chapter 24 - Steve Conte and Crazy Truth - Steve Conte and Crazy Truth (2009)


Ritardo ingiustificato.
Steve Conte chitarra e voce solista.
Lee “Leeko” Kostrinsky basso e cori.
Phil Stewart batteri e cori.
Uscito nell'Ottobre 2009, ne avevo letto nei vari blog marcati USA, ma non gli avevo dato attenzione più di tanto, forse perchè, anche se il nostro chitarrista dei New York Dolls suona lo strumento alla grande, dei tanti progetti sfornati fuori dalle Band di provenienza, poche volte mi hanno entusiasmato.
Andiamo al sodo.
Già essere parte dei padrini punk sarebbe una posizione abbastanza soddisfacente per alcuni musicisti, ma per Steve Conte è solo un colore sulla tavolozza.
Non possiamo affiliarci con il leggendario New York Dolls e non ottenere qualche vantaggio da esso.
Steve Conte si trova in posizione invidiabile, una volta detenuta da Johnny Thunders. Con la chitarra e un atteggiamento coraggioso NYC riconoscibile, questo trio, ha pubblicato un album di 11 buoni brani, vecchio stile anni '70 da osteria Rock n 'Roll.
Punk non può essere stato il genere più progressista e sorprendente da trovare, è uno stile di fondo qui, ma questo spettacolare trio musicale ci dimostra come sia relativamente semplice produrre un piacevole risultato.
Il tono del disco è dato da 'This Is The End', un intro energico con un grande riff, mentre più dello stesso può 'Gypsy Cab', che ha un giro che affascina e che sentiamo ronzare che non si dica. A caccia bluesy in direzione di 'Texas' prima di colpire un assolo di formicolio con 'The goods are odd' e per chi preferisce qualcosa di più melodico, 'The thruth aint pretty' può colpire in loco. Un tocco di soul si manifesta anche in forma di 'pullman della speranza', ma forse il brano che meglio identifica il lavoro è ' Strumpet hearted monkey girl'. Chitarra gitanata con Indie Girl che sembra rubata da Misunderstood versione dei Santa Esmeralda con quei giusti giri in meno che la fanno piacevolmente slowly.
A seguire il brano migliore dell'album, "Junk planet".
Il disco è arricchito dalle prestazioni da parte della clientela tipo il front man Dolls David Johansen all'armonica, la voce soul di Nikki Richards (Tina Turner / Madonna) e Catherine Russell (Al Green) e dai fiati di Danny Ray (Sylvain Sylvain / Johnny Thunders), Tom Timko (Stevie Wonder ) e Kiku Collins (Beyonce).
Dice Conte, "Questo album suona come una band che suona dal vivo perché è batteria, basso e chitarra insieme in una stanza, assoli registrati dal vivo su basi ruvide e dure. E 'stato come fare un concerto. Amo suonare dal vivo con questa band, perché è tutta una questione di gioco e di momento. … Noi non ci limitiamo a fornire le canzoni ... we JAM!"
Steve non ha nulla da dimostrare.
Noi siamo sazi.
P.S. il nome della Band proviene da un poema di Charles Bukowski.

http://hotfile.com/dl/18070336/d49ac9f/162_Steve_Conte_and_Crazy_Truth-Steve_Conte_and_Crazy_Truth_2009.rar.html

martedì 12 gennaio 2010

Chapter 23 - The Soft Pack - The Soft Pack (2010)


The Soft Pack sono una band indie rock formatasi a San Diego, California, Stati Uniti nel 2008. Sono composti da Matt Lamkin (voce, chitarra), Matty McLoughlin (chitarra), David Lantzman (basso) e Brian Hill (batteria). Originariamente come The Muslims pubblicarono un maxi-singolo e un 12"EP per la 1928 Recordings . Come Soft Pack hanno pubblicato tre EP. Il loro è un suono grezzo ma efficace, in realtà non fanno molto per nascondere le loro propensioni al garage degli annì '80 , la loro vivacità ritmica, le loro buone intenzioni ci portano a trovare paragoni nel passato di quel periodo o poco oltre, tipo i Pavement che suonano i Rain Parade o viceversa.
Aiuta (o non aiuta), ma queste tendenze sono abilmente accentuate (o aggravate), dal produttore Eli Janney, che sicuramente non è estraneo a quello che è successo nel corso del periodo di massimo splendore Dischord (vedi Girls Against Boys).
Il loro omonimo album di debutto suona, in questi giorni, nelle mie orecchie in maniera impressionante, ed i suoi 35 minuti scarsi volano in un batter di ciglia.
Dal brano d'apertura, C'mon, fino a Parasites brano di chiusura, è una ventata di freschezza con quello straf-fottismo che dovrebbe rappresentare un tipico album di esordio.
La band è in completo controllo qui, con un sacco di divertimento, facendo grande musica. Il lavoro di chitarra è liscio, con un tono grintoso, sufficiente a mantenere il loro sound garage rock.
Nel loro sito, invitano a chi volesse, con un annuncio quasi da incontri privati, ad organizzare "un party per presentare l'uscita del disco il 2 febbraio e per festeggiare vogliamo fare uno spettacolo a casa dei tuoi. Non siamo tipi da fare thrash il tuo posto o qualsiasi cosa - noi suoniamo, flirtiamo e beviamo un paio di birre. Tutti i tuoi amici, più un paio di nostri = garantiti buoni momenti. Se siete interessati, basta rispondere a thesoftpack@gmail.com in 50 parole o meno e diteci perché si debba suonare nella tua casa! . Idealmente, la vostra casa deve essere nella zona di Los Angeles, in qualsiasi punto tra Long Beach a Downtown, Los Angeles a Santa Monica.",meglio di così.......
Dal 23 Gennaio in Tour faranno tappa in Europa dal 12 Febbraio.
Sicuramente uno dei debutti più brillanti del 2010!

http://uploading.com/files/f1546618/www.NewAlbumReleases.net_The2BPack2BThe2BPack25282010%2529.rar/

sabato 2 gennaio 2010

Chapter 22 - Funk'n'stein - The Next Level


Anche se a inizio 2010, mi trovo a recensire in ritardo un album da me ascoltato in questi giorni di festività, che fà parte della mia personalissima classifica del 2009.
Intanto i Funk'n'stein non sono altro che un gruppo di rispettati musicisti israeliani che usano il loro groove senza compromessi, per ottenere il massimo da quel ritmo che amano, il Funky.
Formatosi inizialmente da 8 funklovers di fama nazionale, dopo vari concerti nei vari club e festival nella loro nazione, con i loro beats funky, soul ed un groove potente e danzereccio, pubblicano il loro album di debutto nel 2006 "the Band" facendosi conoscere anche a livello internazionale.
Partiamo parlando di lui, il leader Elran Dekel. Questi non è che un ragazzone di 2metri con capigliatura afro che è riuscito a dar vita ad una delle band più uniche che si sono evolute nella nuova scena funk.
Una band che si presenta live in questa maniera:
nella parte posteriore, si trova una sezione ritmica killer che possono fare muovere le montagne.
Una sezione media di ottoni, che risplende su ogni movimento. E nella parte anteriore, uno spettacolo puro, che accompagna lo spettatore in un viaggio sonoro con la sua voce di velluto e mega aspetto carismatico portando un suono fresco e tagliente che si basa sulle fonti di band funk del passato, prendendo a piene mani dal sound Motown e dai padri del funky rielaborando il tutto con la disco anni '70.
I Funk'N'Stein utilizzano il loro groove senza compromessi per aumentare un messaggio e fare il cambiamento.
Dimenticavo, vivono ancora in Israele, dove sono sempre accolti in maniera entusiasta dai media locali.
Hanno sempre una solida base di fan in patria e in tutto il mondo, e ci mancherebbe, sono solo da conoscere. Con il loro secondo album fuori, sono determinati a portare il loro amore per la musica a chi ne ha bisogno.

Membri del gruppo:
Elran Dekel, Vocal
Sefi Zisling, Tromba
Shlomi Alon, Sassofoni
Yaeir Slutzki, Trombone
Alon Freeman, Keyboard
Amit Sagie, Guitar
Shay Shalom Khamani, Bass
Tal Tamari, Drums
Kuti, Percussioni
Mika Sade, cantante

Thats Funk e ascolatalo forte

http://hotfile.com/dl/18445923/ec8cbde/Funknstein_-_The_Next_Level_(2009).rar.html